"Anziani...protagonisti di Benessere" |
Anziani si, ma protagonisti del proprio benessere. Quando si utilizzano le parole “terza e quarta età” si ha a che fare sia con un criterio cronologico (dai 60 ai 75 anni e oltre i 75 anni) sia con un criterio funzionale (cosa si fa e cosa si è in grado di fare). E’ soprattutto questa seconda accezione a costituire oggetto di grande interesse per la modernissima versione della “ageing science”, la scienza dell’invecchiamento, ancor meglio la “scienza dell’avanzare dell’età”. Infatti, le potenzialità di chi ha una “certa età” sono oggi talmente significative da costituire fonti di rilevante cambiamento in positivo. Ciò sposta i tradizionali confini della geriatria/gerontologia (dominio un tempo quasi esclusivo delle scienze bio-mediche a sfondo marcatamente patologico-clinico) verso aree dove la psicologia – in particolare quella dedicata alla salute ed al benessere – è in grado di apportare contributi per un favorevole decorso di questa “fase” del ciclo di vita. Tale periodo è pertanto vivibile in termini di ulteriore “evoluzione” e quindi di arricchimento cognitivo-emozionale, nonché in termini di preparazione alla cosiddetta “vecchiaia”, la quale risulta spostata più avanti nel tempo. La Terza e Quarta Età (volutamente scritta con le iniziali maiuscole, proprio a sottolinearne l’aspetto simbolico-progettuale) – considerate in termine di benessere (soprattutto psico-culturale) nonché in termini di attenzione e tensione (positiva tensione: eustress) verso la salute – sono in grado di fare progressi. Il cervello (quale struttura biologica) con il passare del tempo perde alcune funzioni, ma talvolta riesce a sostituirle, compensandole o addirittura superandole. Ciò vale ancor più per la mente (capacità cognitivo-intellettuale) e per l’anima (capacità emotivo-affettivo-relazionale). Occorre però muoversi volontariamente in tale direzione! |
Coltivando i dettami della psicologia della salute ci si muove in un terreno differente, dove “terza e quarta età” non sono più fasi involutive obbligate. In tal senso “cultura”, “partecipazione”, “apprendimento”, “relazioni” etc. sono in grado di porsi quali simbolici e metaforici farmaci della giovinezza.
Nell’anno 2012 l’Associazione La Gradiva ha attuato un progetto volto a favorire un processo di invecchiamento attivo (active ageing) ma anche creativo (creatie ageing) nel quale longevità ha assunto contorni innovativi a livello sociale e individuale. Al fine di implementare il servizio reso, in un’ottica di continuità e potenziamento delle dinamiche di welfare sviluppate, L’Associazione oggi è impegnata nell’arricchire, consolidare e migliorare il programma di attività sperimentato con successo.
Nell’anno 2012 l’Associazione La Gradiva ha attuato un progetto volto a favorire un processo di invecchiamento attivo (active ageing) ma anche creativo (creatie ageing) nel quale longevità ha assunto contorni innovativi a livello sociale e individuale. Al fine di implementare il servizio reso, in un’ottica di continuità e potenziamento delle dinamiche di welfare sviluppate, L’Associazione oggi è impegnata nell’arricchire, consolidare e migliorare il programma di attività sperimentato con successo.
Il laboratorio "I'm happy... old?" ha permesso di vivere in modo creativo spazi quotidiani, ha facilitato l'aggregazione e la condivisione, sulle note della leggerezza e dell'impegno ha rappresentato un modo nuovo di poter essere anziani superando alcuni dei pregiudizi legati all'età.
"Ci sono solo due giorni all'anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l'altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, emozionarsi, credere, fare e, principalmente, vivere."